INFILTRAZIONI ECOGUIDATE

Le infiltrazioni ecoguidate sono l’emblema delle moderne terapie iniettive: precise, sicure ed indolori permettono di inoculare un farmaco esattamente nel sito di infiammazione, limitando gli effetti collaterali dati dalla distribuzione sistemica della molecola.

E’ possibile così raggiungere target millimetrici in totale sicurezza, evitando di ledere strutture vascolari o nervose lungo il tragitto dell’ago.

 

Vantaggi e sicurezza

Ciò rappresenta un valore aggiunto per pazienti in terapia antiaggregante o anticoagulante (coumadin, NAO) la cui candidabilità alla procedura può essere considerata in funzione del quadro clinico, del sito di iniezione e di alcuni valori ematochimici.

 

Un altro punto a favore è rappresentato dalla possibilità di effettuare precisi e completi drenaggi articolari, altrimenti parziali quando realizzati senza supporto monitor. Quando traumi o artrosi determinano l’accumulo di liquido sinoviale nell’articolazione (ginocchio, spalle, ecc) è infatti comprovata la maggior efficacia e sicurezza di procedure evacuative effettuate sotto controllo ecografico rispetto alle tradizionali tecniche a mano libera.

 

Gold standard

In alcuni distretti corporei, come nell’infiltrazione coxofemorale (di anca), la guida ecografica è diventata il necessario strumento per la realizzazione della procedura stessa.

 

Quali sostanze vengono iniettete?

Le molecole utilizzate possono variare in funzione dell’area anatomica da trattare e del quadro clinico. Acido ialuronico, soluzioni ipertoniche (proloterapia), antinfiammatori, ossigeno-ozono ed anestetici locali sono tra i medicamenti più utilizzati.

 

Acido ialuronico

Questo naturale polisaccaride rappresenta la più importante macromolecola contenuta in molti fluidi corporei (lacrime, muco, corpo vitreo oculare ecc)

Anche nelle nostre articolazioni (anca, ginocchio, spalla, caviglia,..) lo troviamo nel liquido sinoviale, il “lubrificante” prodotto da cellule specializzate chiamate sinoviociti di tipo B.

 

Come agisce?

L’acido ialuronico espleta importantissime funzioni: ammortizza gli shock meccanici, favorisce il normale scorrimento delle superfici articolari, protegge la cartilagine promuovendo vitalità e densità dei condrociti.

 

Nei pazienti affetti da artrosi l’equilibrio dell’ambiente articolare viene sovvertito, essendo soggetto ad infiammazione e degenerazione. In aggiunta al profondo stato di sofferenza cartilaginea l’articolazione artrosica vede anche una perdita delle qualità viscoelastiche e reologiche del liquido sinoviale, causata da una riduzione delle concentrazioni di acido ialuronico.

 

Da qui il razionale della viscosupplementazione, la pratica medica che consiste nell’iniettare tale sostanza direttamente nell’articolazione sofferente, assicurando un’efficacia esponenzialmente maggiore rispetto all’assunzione di tale molecola con integratori orali.

 

Che tipo di acido ialuronico?

Gli acidi ialuronici non sono tutti uguali e presentano un ampio spettro di azione e di prezzo. La scelta dipende dal quadro clinico e va concordata con il medico.

Cortisonici

Citando questa classe farmacologica ho potuto assistere negli anni alle più svariate reazioni da parte dei miei pazienti. C’è chi entra nello studio chiedendo a tutti i costi un’infiltrazione steroidea e chi invece non lo vuole nemmeno sentir nominare.

 

Cercherò di fare un po’ di chiarezza..

 

Quando si parla di cortisonici ci si riferisce innanzi tutto ad una ampia classe di farmaci. Un po’ come parlare di motori: si va da un piccolo scooter a potenti automobili sportive. Ovviamente non sono tutte uguali, come del resto non lo sono i farmaci: godono di diverse indicazioni, caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche.

 

La nomea dei cortisonici è di certo attribuibile ai loro comprovati effetti collaterali, specie relativi agli alti dosaggi e lunghe posologie utilizzate in campo oncologico, reumatologico o neurologico.

 

In ambito fisiatrico ed ortopedico le molecole cortisoniche, i loro dosaggi e le vie di somministrazione godono di certo di un maggior profilo di sicurezza e tollerabilità.

Ciò non esula il medico da una attenta analisi della situazione clinica e delle eventuali controindicazioni esistenti prima di intraprendere tale terapia, condividendo con il paziente pro e contro.

 

Qualora non sussistessero alternative, le procedure mediche odierne permettono però di minimizzare gli effetti avversi noti (picchi pressori e glicemici, cefalea, rush, inibizione fibroblastica, lipodistrofia,..) avvalendosi per esempio della precisa guida ecografica.

Un classico esempio è quello del trattamento delle tendinopatie. Come è noto gli steroidi sono in grado di danneggiare tali strutture, motivo per il quale il prodotto deve essere inoculato nelle relative borse infiammate, NON direttamente nelle fibre.

Ciò è difficile se non eseguito sotto controllo ecografico, visto che stiamo parlando di strutture millimetriche.

Altre molecole